Rifugio Rastua

Rifugio Rastua
Rifugio Rastua

mercoledì 3 febbraio 2021


La nostra linea completa di semilavorati sono senza conservanti e additivi artificiali, per etichette 100% pulite. Una linea completamente naturale di semilavorati per la produzione di salsiccia fresca e secca, hamburger, salame e prosciutto cotto, senza antiossidanti e conservanti in etichetta.

Per maggiori informazioni TEL. 389-8941241.








martedì 14 luglio 2020

SALUMIFICIO IL BORGO

Il Salumificio IL BORGO ha Saputo mettere a frutto l'esperienza maturata nel corso del lungo Periodo d'attività  nel settore, realizzando una produzione di qualità e attuando una Politica Aziendale che ha permesso di installare e mantenere rapporti continuativi e d'affezione basati sulla Soddisfazione della clientela. Il Salumificio IL BORGO ha Ottenuto il riconoscimento CE per la marchiatura dei seguenti prodotti: CARNI SUINE FRESCHE E STAGIONATE,  INSACCATI FRESCHI E STAGIONATI, PRODOTTI A BASE DI CARNE SUINA COTTI.
Il posizionamento dei propri prodotti è situato nella fascia medio-alta del mercato con un’attenzione particolare al mantenimento del corretto rapporto Qualità-Prezzo.
La distribuzione è Selettiva ma multicanale affinché i prodotti siano facilmente reperibili e disponibili per i consumatori.
La Politica Commerciale è tesa all'identificazione del Salumificio IL BORGO anche rispetto alla concorrenza con la tradizione gastronomica senese mantenendo  costantemente elevata la qualità della produzione, 
raccogliendo così continui successi di gradimento.
L’offerta inoltre si integra con una gamma completa e variegata di prosciutti stagionati,  
salami ed altre specialità tipiche regionali..
 La scelta delle materie prime, le tecnologie di lavorazione, le caratteristiche merceologiche e I costanti controlli hanno reso possibile Il raggiungimento di un buon livello qualitativo costante nel tempo affermando che tutti i salumi sono prodotti con carni italiane, prive di OGM.
Sensibili alle esigenze del mercato abbiamo realizzato un   sistema Di gestione per la Qualità che ci ha consentito di ottenere la Certificazione  UNI EN ISO 9001: 2008. Il Salumificio IL BORGO ha Individuato nella Qualità e nel miglioramento continuo l’unica strada da seguire per rispettare e soddisfare le richieste dei Clienti e del Consumatore Finale.



venerdì 24 aprile 2020

BERNARDINI TARTUFI - ACQUALAGNA




Il Territorio

Nei luoghi cari a Rossini e Raffaello, in terra marchigiana, ai confini tra Romagna, Umbria e Toscana, a due passi da Urbino, città simbolo del rinascimento italiano (oggi patrimonio mondiale dell’Unesco), racchiusa nelle valli tra gli Appennini e la suggestiva Gola del Furlo (uno dei parchi naturalistici più seducenti d’Italia e Riserva nazionale statale), il piccolo paese di Acqualagna
rappresenta la patria del tartufo bianco (Tuber magnatum Pico). Acqualagna ha una tradizione plurisecolare di ricerca, produzione e commercializzazione del tartufo.
Grazie alle caratteristiche pedoclimatiche, questo piccolo centro è divenuto famoso in tutto il mondo, per la produzione, non solo del pregiato tartufo bianco di Acqualagna ( Tuber magnatum Pico ), ma anche di tutte le specie di tartufi. A seconda della stagione è possibile degustare le varie tipologie di
tubero e proprio per questa ragione, Acqualagna detiene l’appellativo di Capitale del Tartufo.
Da oltre 50 anni, Acqualagna, ospita una delle più prestigiose kermesse di settore, la Fiera nazionale del tartufo bianco, che si svolge tra la fine di ottobre e la metà di novembre, quando il tartufo bianco
raggiunge la più completa maturazione e qualità.

sabato 24 giugno 2017

GIANNI NEGRINI SALUMI



Da oltre sessant’anni il gruppo Negrini produce salumi di qualità in una delle zone d’Italia dove l’arte salumiera è più antica e pregiata. Fondata nel 1955, a Renazzo di Cento (Ferrara) dal Cav. Angelo Negrini, l’azienda Negrini da sempre è orientata alla ricerca e all’innovazione, nel rispetto rigoroso della tradizione.



CASA GRAZIANO

Il sogno e l’impresa, della vita e del lavoro: Casa Graziano, Artigiani del Gusto dal 1976.
Lavorati con cura e con pazienza per concentrare in quelle fette tutti nostri valori. Potete sentirne il profumo?

Controlliamo puntigliosamente ogni processo con la miglior tecnologia a disposizione ma crediamo ancora nell’ uomo: nella mano sapiente che guida il coltello, nell’occhio attento del mastro salatore, nel naso puntato all’insù a fiutare la maturazione, nella guancia rinfrescata dalla brezza che ci dice di scendere in cantina e aprire tutte le finestre.

giovedì 22 ottobre 2015

ANTICA DISTILLERIA RUSSO



L'ANTICA DISTILLERIA RUSSO  è un'azienda produttrice di liquori, distillati e sciroppi operante in Campania.
La società, sin dal 1936, produce prodotti artigianali di qualità che si configurano per la grande attenzione nella ricerca delle materie prime legate al territorio, naturali, controllate, senza l'utilizzo di sostanze che possano modificare le proprietà e caratteristiche, insieme a processi produttivi più innovativi orientati alla migliore valorizzazione del prodotto finito.
Oggi i prodotti di vanto sono moltissimi e il più conosciuto e rappresentativo è senz'altro il Limoncello dei limoni "Sfusati" della Costiera Amalfitana (prodotto nel nostro laboratorio artigianale di Minori - SA), certificati dal marchio IGP, dalla particolarissima fragranza e dal profumo che solo questo microclima riesce a determinare.
Un Liquore di Pura Liquirizia, fatto solo con polvere di liquirizia di Calabria, liquore di Finocchietto selvatico, raccolto a mano sulle colline salernitane, un Nocino, dalle noci dell'avellinese, da ricetta tramandata immutata nel corso degli anni.

L'azienda si presenta come una realtà solida ed affidabile (con un personale composto da circa 25 persone), che va alla continua ricerca di soluzioni e prodotti in grado di soddisfare le più attuali richieste del mercato sempre attento ai nuovi bisogni del consumatore finale.

Antica Disitlleria Russo azienda 2 A supportare questi obiettivi è stata creata la nuova struttura produttiva di Mercato San Severino (SA), dotata dei più avanzati impianti, per implementare i prodotti storici dell'azienda e sviluppare un ambizioso progetto, con la produzione di grappe del territorio in loco.

La superficie dello stabilimento è di circa 5000 mq, composta da un reparto liquori avente tre linee di imbottigliamento automatiche (per una capacità produttiva giornaliera di 10.000 bottiglie) ed una moderna distilleria con metodo continuo e discontinuo.

Le attività dell'Antica Distilleria Russo sono organizzate in tre unità di business che interessano il settore beverage, individuate dai marchi Monocore, Russo e Majo.

Monocore e 15 Uomini sono i brand di alta gamma dedicati in particolar modo al canale HO.RE.CA.: si articola in una ricca collezione di Grappe Monovitigno Campane quali il Greco di Tufo, l’Aglianico, la Falanghina, il Fiano, Piedirosso, ecc..

Tali grappe sono distillate sul territorio per utilizzare le vinacce fresche e preservare al massimo le caratteristiche organolettiche e del profumo.

Tra tutte spicca per qualità ed eleganza la Grappa 15 Uomini, la quale viene invecchiata in botti di Rum Caraibico! Questa grappa è unica e persuasiva nel suo genere!

Russo e Majo sono brand che accolgono gran parte dei prodotti storici dell'azienda, con una ampia gamma di liquori, distillati e sciroppi tradizionali, per la preparazione di cocktail e long drink. I prodotti di queste linee si caratterizzano per un ottimo rapporto qualità prezzo con un ampio numero di referenze da proporre a scaffale.

Oltre al mercato italiano, forniamo i nostri liquori e grappe in tutto il Mondo: Canada, Svizzera, Spagna, Giappone, Nord e Sud America, Lussemburgo, Grecia, Cina, Inghilterra, Lettonia, Lituania, Estonia, Giappone, Australia, San Marino, Germania, Francia.


TRADIZIONE La tradizione è tutto ciò che nei secoli è diventata perfezione , tutto ciò che si tramanda senza bisogno di spiegazioni; è la motivazione per la quale un padre e un figlio crescono insieme e si confrontano. La sola cosa che rende l'uomo immortale.


TERRITORIO La scelta della propria terra è una facoltà che non ci è concessa, spesso la si ama,altre la si abbandona e quasi mai la si rinnega. La fortuna è quella che quando ci da, ciò a cui gli Dei hanno rinunciato, è nostro dovere far capire loro che hanno fatto l'errore più grande della loro eternità.

martedì 13 ottobre 2015

GLUTAMMATO MONOSODICO: 10 MOTIVI E MODI PER EVITARLO


·         Ottobre 24, 2013
·         Scritto da Marta Albè
Il glutammato monosodico è un additivo alimentare utilizzato a livello industriale per insaporire i cibi confezionati e per la preparazione dei dadi da brodo, vegetali o di carne. E' sufficiente controllare gli elenchi degli ingredienti presenti sulle varie confezioni per rendersi conto della sua onnipresenza. Il glutammato monosodico fa male alla salute?
Le posizioni al riguardo sono molto diverse. Il suo consumo è stato correlato alla comparsa di obesità, intolleranze, allergie, sensibilizzazioni, sintomi momentanei e patologie degenerative molto gravi. Come nel caso di molti altri ingredienti alimentari, è possibile reperire in proposito studi, ricerche e pareri del tutto favorevoli o completamente contrari al suo consumo e impiego.
L'European Food Information Council (Eufic), che lo considera del tutto innocuo, descrive il glutammato monosodico come il sale sodico dell'acido glutammico e come un amminoacido naturale presente in quasi tutti gli alimenti, con particolare riferimento a quelli molto proteici, come la carne, il pesce e i prodotti caseari, oltre che ad alcune verdure. Il glutammato monosodico utilizzato dall'industria alimentare non è però per nulla naturale. Mentre inizialmente veniva estratto da alcuni cibi, come le alghe, ora viene ottenuto completamente grazie alla sintesi chimica. Eufic afferma inoltre che il glutammato monosodico è una sostanza che può essere utilizzata per esaltare il gusto degli alimenti senza rischi per la salute. Non vengono indicati limiti di assunzione o quantità raccomandate. Ciò farebbe pensare ad un ingrediente del tutto innocuo. Ne siamo davvero sicuri?
Per approfondire l'argomento consigliamo la visione del servizio di Report che porta il titolo di Il glutammato fa male?, inserito nella puntata del 4 aprile 2001. L'argomento a distanza di anni è ancora molto dibattuto e i pareri contrastanti.
Nel dubbio, preferiamo evitarlo. Come? Ecco qualche consiglio
Glutammato: come evitarlo?
1) Leggere le etichette
Come evitare il glutammato monosodico? E' necessario fare molta attenzione al momento della spesa. Bisogna controllare molto bene tutti gli ingredienti presenti in etichetta, non soltanto nel caso del dado, ma anche per quanto riguarda prodotti confezionati che possano essere stati preparati con brodo e sughi, o insaporiti con additivi artificiali. Sulle etichette alimentari andrete alla ricerca della dicitura "glutammato monosodico" o della sigla E621.
2) Dado fatto in casa
Il dado è l'ingrediente culinario che più comunemente contiene glutammato monosodico. I dadi che troviamo in vendita al supermercato, siano essi in panetto o in polvere, vegetali o di carne, possono contenerlo. L'alternativa più semplice al dado commerciale, se si vuole avere a disposizione un insaporitore davvero naturale, è la sua preparazione casalinga. Autoprodurre il dado non è complicato e lo si può preparare in diverse versioni, da conservare in frigorifero, in freezer o in barattolo.






3) Autoproduzione
Il glutammato monosodico non è presente soltanto nel dado. Può essere contenuto infatti anche in numerosi alimenti confezionati, insaporiti in modo artificiale, con particolare riferimento alle confezioni dei sughi e dei condimenti pronti, ai prodotti da forno confezionati e surgelati e ai piatti pronti già conditi e insaporiti, che necessitano soltanto di essere riscaldati in padella o nel microonde. Il glutammato monosodico è tipico dei cibi industriali ma può benissimo non rientrare nei piatti a base di ingredienti naturali preparati in casa. Meglio imparare a realizzare da sé salse sughi e condimenti.
4) Alternative al sale
Alcune posizioni, più o meno condivisibili, ricordano che il glutammato monosodico contiene meno sodio rispetto al comune sale da cucina, e che dunque un suo impiego come condimento potrebbe contribuire a limitare l'apporto di sodio all'organismo attraverso l'alimentazione. Lo sostiene, ad esempio, l'European Food Information Council, che difende il glutammato monosodico a spada tratta, affermando che:
"Il glutammato monosodico contiene circa un terzo del sodio contenuto nel sale da tavola e viene utilizzato in quantità minori. Se combinato ad una piccola quantità di sale da tavola, tale sostanza può contribuire a ridurre il quantitativo di sodio contenuto in una pietanza del 20 fino al 40%, mantenendone invariato il gusto".
L'argomentazione, però, non ci convince del tutto. Esistono altri modi per insaporire le pietanze, al di là del glutammato monosodico e del comune sale da cucina: erbe, spezie, pepe, peperoncino, curry, semi aromatici (come i semi di coriandolo e di finocchio), olio aromatizzato, gomasio (un condimento a base di sesamo e sale marino integrale).
Perché è meglio evitarlo?
5) Ingrediente artificiale
Il glutammato monosodico è un additivo artificiale. La sua produzione avviene ormai in modo del tutto industriale. Nel glutammato monosodico utilizzato dall'industria alimentare non vi è nulla di naturale. Riguardo a questo ingrediente, gli studi scientifici sono contrastanti, così come i pareri degli esperti. Chi segue un'alimentazione naturale, non basata soprattutto su alimenti confezionati, lo eviterà senza problemi, quasi senza rendersene conto. Ciò ci permette di comprendere come il suo ruolo non sia per nulla fondamentale nella nostra alimentazione.
6) Inutile e ingannevole
Inutile e ingannevole, ecco come Altroconsumo, associazione che si batte in difesa dei consumatori, ha definito il glutammato monosodico, dopo averlo classificato come additivo sospetto. Pensiamoci bene. Questo additivo artificiale viene utilizzato dall'industria per aromatizzare alimenti che ormai hanno perso il loro sapore originario. Davvero un brodo di verdure o un sugo di pomodoro hanno bisogno di un esaltatore di sapore? Probabilmente, non sarebbe così se fossero preparati con ortaggi freschi e di stagione. L'impiego del glutammato monosodico è la conseguenza dell'impoverimento della qualità e delle caratteristiche organolettiche degli ingredienti utilizzati dalla grande industria per produrre i cibi confezionati. Molte persone, purtroppo, non sono più abituate ai sapori naturali. Il glutammato monosodico non fa altro che nasconderli, ingannando le papille gustative. Si rischia di andare alla ricerca di cibi sempre più saporiti e di giungere al punto di arricchirli con sale o dado in eccesso anche nelle preparazioni casalinghe. Dimentichiamo il glutammato monosodico e rieduchiamoci al gusto.
7) Intolleranze e allergie
Nel corso degli ultimi anni assistiamo ad un aumento dei casi di intolleranze e di allergie, in concomitanza con la diffusione di un'alimentazione sempre meno naturale e di stili di vita ben poco salutari. La dietista Marina Saviozzi ha spiegato a Report come comprendere se si è particolarmente sensibili al glutammato monosodico. Dopo un pasto ricco di questo additivo, possono insorgere alcuni sintomi ben riconoscibili, come tachicardia, nausea, emicrania, dolore alla testa, sensazione di rigidità nella parte alta del corpo. A parere dell'esperta, è anche possibile che una persona non sensibile al glutammato possa diventarlo, data la sua onnipresenza negli alimenti confezionati.
8) Sindrome da ristorante cinese
Era stata definita così una particolare sindrome che coglierebbe alcuni soggetti particolarmente sensibili dopo aver pranzato o cenato in un ristorante cinese. I sintomi avvertiti erano stati posti in correlazione con il contenuto di glutammato monosodico dei piatti presenti in questi ristoranti. Le ricerche condotte in proposito hanno in seguito smentito il ruolo del glutammato monosodico nella comparsa dei disturbi, ma i dubbi sono rimasti e la reale causa della sindrome non sarebbe stata ancora identificata. I sintomi comprendono mal di testa e arrossamenti, fino a delle vere e proprie crisi asmatiche, che potrebbero essere altrimenti legate a casi di allergia.
9) Malattie degenerative
L'assenza di dati certi per quanto riguarda il legame tra glutammato monosodico e comparsa di malattie degenerative desta non pochi sospetti. La correlazione del suo consumo con il sopraggiungere di malattie come l'Alzheimer e ilParkinson sarebbe stata esclusa. Il legame tra consumo di glutammato monosodico e malattie è stato ipotizzato anche per quanto riguarda il diabete, l'autismo, la depressione, i disturbi del comportamento e dell'apprendimento. Nel dubbio, preferiamo evitarlo il più possibile, dato che il suo impiego come insaporitore non è per nulla indispensabile.
10) Obesità

Il Dottor Francesco Perugini Billi ricorda in un suo articolo la correlazione tra glutammato monosodico e obesità, di cui probabilmente non si parla abbastanza. Il glutammato monosodico verrebbe utilizzato nella sperimentazione animale, per rendere le cavie da sottoporre agli studi scientifici obese in tempi rapidi. A parere dell'esperto, gli esseri umani, e soprattutto i bambini, sono almeno 4 volte più sensibili a questa sostanza rispetto agli animali. Lo definisce come una vera e propria tossina, a cui i vari soggetti possono essere più o meno sensibili. Il glutammato sarebbe da considerare tra i responsabili dell'epidemia di obesità. Per approfondire, rimandiamo alla lettura dell'articolo: Il glutammato ti fa diventare grasso.